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Una giornata in comune

Tratto da Itaca. Ora accompagno Greg, il nuovo tirocinante a comprare sigarette e farmaci per i “tossici” del CODD. Di Matteo Centioni.

Ora mi trovo dove voglio stare. Sono seduto all’ombra, in disparte su di un prato, l’erba fresca ed umida tagliata da poco eppure è già pieno di margherite dritte come soldati a contemplare il sole.
Il cielo è immenso e “pulito”, le parole dell’uomo in lontananza si mescolano al canto degli uccelli. Per fortuna non è il paradiso, no, almeno per oggi no. Sono in comunità per disintossicarmi, sono al CODD ed oggi, anche oggi, ho intenzione di rompere il culo “all’uomo nero”. Una bella ripassata a me medesimo che viene dal passato nella terra dell’oggi, per conquistare e ridurre in schiavitù il futuro. Sono io, siamo noi i nostri peggiori nemici, spietati e luridi, la parte in ombra della luna.

Oggi proprio qui in comunità un mio compagno, dopo venti anni passati in galera sta riabbracciando i propri cari arrivati da lontano per godere della sua presenza. Lui è un diverso, dipendente dal crimine più che dalla sostanza. Lui è il ragazzo che “ha deciso” di tagliare il prato in cui ora, sdraiato, posso riflettere in libertà. Questa per me è la comunità, una comune. Persone diverse che convivono e vivono per un interesse comune…la libertà. Noi siamo la comunità, noi siamo il presente e l’oggi è il passato che abbraccia il futuro. Ora accompagno Greg, il nuovo tirocinante a comprare sigarette e farmaci per i “tossici” del CODD. Abbandono il prato per andare in paese, sereno e sicuro che quando tornerò ritroverò il prato ed un nuovo posto all’ombra. Magari avrò voglia di mettermi al sole, ora non lo so.
Vorrei donarvi una frase che un mio carissimo amico mi ha regalato: “è quando i capelli sono lunghi che puoi decidere veramente se tagliarli oppure no”. I diversi siamo noi e per fortuna ora mi sento diverso, mi sento me stesso.