Skip to main content
Vuoi entrare a far parte del nostro team, inviaci la tua candidatura
CHIEDI AIUTO

Quando la sovranità popolare non ha più peso

Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, l’esito referendario costituisce, secondo la dottrina, una fonte del diritto primaria che vincola i legislatori al rispetto della volontà del popolo.

Il referendum è l’espressione più diretta della volontà popolare, una questione, prima di tutto, di ordine civico e correttezza istituzionale.
Il referendum è un istituto di democrazia diretta e nessuno, tanto meno un capo di governo, può dire di non esprimere il proprio voto, attraverso la diserzione delle urne. La stessa legge elettorale e quella istitutiva del referendum puniscono chiunque, investito di un pubblico potere o funzione, induca all’astensione.
Votare si deve, perché esercitare questo diritto significa esercitare il diritto di essere pienamente cittadini, il diritto di esprimere la propria opinione e di poter vincolare i legislatori alla volontà popolare, ossia la nostra.
Il 17 aprile il popolo italiano viene chiamato ad esprimere il proprio parere sulle trivellazioni in mare Adriatico.
Si tratta di un referendum abrogativo, uno dei pochi strumenti di democrazia diretta previsto dalla Costituzione Italiana, si chiede di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo.
Ama Aquilone voterà SI.
SI, perché non è vero che si perderanno posti lavoro.
SI, perché l’aumento delle estrazioni di idrocarburi non è collegato al soddisfacimento energetico del nostro Paese. 
SI, perché l’Italia si è impegnata di fronte al mondo intero (Conferenza ONU 2015) a contenere il riscaldamento globale ed a seguire la strada della decarbonizzazione.
SI, perché l’ambiente è nostro il patrimonio culturale, la nostra vera ricchezza.