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“Quando a vincere sono le grida”

Imbavagliata la TV curda con sede a Campobasso che trasmetteva programmi non graditi al potere di Ankara.

Hanno spento Med Nuce, la TV che, fino a pochi giorni fa, trasmetteva la cultura, la resistenza, la lotta, le sofferenze della comunità curda, un popolo schiacciato tra l’Isis ed il Sultano di Ankara.
A sospendere le trasmissioni il colosso Eutelsat, la società francese che commercializza servizi di copertura satellitare in tutta Europa, senza nessuna giustificazione formale. 
È la prima volta che il regime di Erdogan, tristemente noto per aver fatto della Turchia “la più grande prigione per giornalisti d’Europa”, influenza le democrazie occidentali.

E, mentre cresce la mobilitazione presso il Parlamento Italiano della Federazione europea dei giornalisti e della FNSI, si fanno sempre più precise le accuse sul contratto che Eutelsat avrebbe stipulato per il lancio in Turchia di satelliti ad uso militare e di controllo di polizia, in cambio del quale Erdogan, attraverso Rtuk, il Consiglio supremo del governo per radio e tv, avrebbe chiesto e ottenuto di spegnere la nostra televisione.


“Dal 15 luglio in Turchia sono stati chiusi 12 canali televisivi e 11 stazioni radiofoniche – denuncia Ozlem Tanrikulu, per Uiki onlus – Hanno spento le trasmissioni delle minoranze dialettali e quelle di alcuni cartoni animati. E’ una guerra sporca che nega tutti i diritti, anche quello di avere informazioni per chi vive in esilio. L’Europa non può restare in silenzio, altrimenti è complice”.