“Poveri e senza aiuti”, parla chiaro il rapporto annuale sulle politiche contro la povertà presentato dalla Caritas ieri 15 settembre a Roma. In “Dopo la crisi, costruire il welfare”, la Caritas mette a confronto gli ultimi dati Istat, evidenziando come il numero dei poveri è più che raddoppiato salendo da 1,8 milioni a 4,1 milioni.
Ad aprire il rapporto, l’introduzione/monito per la politica e la società, di Don Francesco Soddu – Direttore di Caritas Italia che afferma nelle pagine: “occorre riattivare la solidarietà tra popoli, paesi, città e persone e impegnarsi per il bene comune. Questo significa fare scelte solidali sulla base di «una opzione preferenziale per i più poveri» (LS 158) comprendendo che «ri-nunciare ad investire sulle persone per ottene-re un maggior profitto immediato è un pessimo affare per la società”.
Scorrendo il rapporto poi si scopre che l’attuale sistema di interventi pubblici risulta del tutto inadeguato. I fondi nazionali sono passati da 3.169 milioni del 2008 a 1.233 milioni del 2015. Anche la distribuzione della spesa pubblica è decisamente sfavorevole ai poveri. Il nostro paese ha infatti una percentuale di stanziamenti dedicati alla lotta alla povertà inferiore alla media dei paesi dell’area euro (0,1% rispetto a 0,5% del Pil, l’80% in meno).