Skip to main content
Vuoi entrare a far parte del nostro team, inviaci la tua candidatura
CHIEDI AIUTO

La via della droga

El Chapo dentro una cella in Messico, l’eroina che ritorna sulle strade di New York. Lo scrittore americano Don Wislow racconta, sulle pagine de “La Domenica” di Repubblica, la più feroce delle guerre.

“Squillò il telefono. Era il luglio del 2014, e mi trovavo nella stanza di un motel di Tucumcari, New Mexico, pronto a entrare in doccia. Io e mia moglie eravamo partiti da due giorni dalla nostra casa in California per un viaggio in auto attraverso il paese e volevo rinfrescarmi prima di andare a mangiare qualcosa in un locale vicino al parcheggio. Guardando il telefono riconobbi il numero e provai un tuffo al cuore. Era una mia cara amica. Il figlio ventitreenne, eroinomane, da anni lottava contro la dipendenza. Lo conoscevo. Era un ragazzo sveglio, brillante, simpatico e incantevole, quando non era fatto, o in astinenza. Avrebbe dovuto chiamarmi quel giorno per parlarmi della sua idea di riprendere gli studi. 
Non lo aveva fatto. 
C’era invece sua madre al telefono, in singhiozzi, balbettava le parole che sapevo avrebbe pronunciato. «Se n’è andato». 
Quel pomeriggio, mi disse, il figlio stava andando a ricoverarsi in un centro terapeutico che alla fine gli aveva dato la disponibilità di un letto, ma si era fermato per farsi un’ulti- ma dose. Era morto sul marciapiede”.