Una ricerca inglese ha analizzato il ruolo delle immagini contenenti azioni di consumo di alcol e tabacco nei video musicali reperibili su You Tube, misurando il livello di potenzialità che tale esposizione ha sul comportamento di emulazione.
I contenuti dei video presenti in rete, quotidianamente visti e condivisi dalle nuove generazioni, presentano infatti un’elevata quantità di immagini in cui si fa uso di alcol, tabacco o droghe.
Se anni fa ci si era soffermati su tali informazioni visive contenute nelle scene dei film, oggi i canali più popolari sono cambiati, e sono quelli web. I video musicali reperibili su You Tube ad esempio, sono popolati di questi comportamenti e al tempo stesso molto seguiti, condivisi e alla vista quotidiana degli adolescenti. È per questo che la Gran Bretagna ha voluto focalizzare la propria attenzione proprio sul mondo virtuale a portata di mano dei giovani, gli stessi che sono più a rischio emulazione.
Proprio di recente, il ministro italiano della Salute Beatrice Lorenzin, ha avanzato la proposta di riduzione delle scene di fumo contenute nei film, non senza scatenare polemiche dal mondo artistico.
Film che, molto più delle campagne istituzionali, hanno un enorme impatto sulle nuove generazioni, divenendo modelli da seguire per i ragazzi che dovrebbero allontanarli dal mondo delle droghe, dell’alcol e del fumo, anziché avvicinarli, incuriosirli, invogliarli al consumo di sostanze.
E’ stato dimostrato che, quante più sono le scene presenti, tanto più si alza la probabilità di un giovane di intraprendere il comportamento di consumo. Per questo il Ministro ha avanzato la sua proposta.
Altre strade possibili potrebbero essere quella di alzare l’età permessa alla visione di film che contengono questo tipo di immagini (anche se sappiamo che sul web nulla è vietato) oppure introdurre messaggi antifumo/alcol/droga all’inizio o alla fine del video.