La Regione Marche ha realizzato la campagna informativa “Chi (si) Ama chiama” contro il pericolo di dipendenza per chi fa uso di sostanze stupefacenti, comprese quelle legali (alcol e tabacco), nonché su alcuni comportamenti rischiosi come il gioco d’azzardo che possono determinare una dipendenza. La campagna informativa invita i cittadini a contattare il numero verde regionale 800.012277 per ricevere informazioni da parte di operatori professionali. Gli operatori, appositamente formati, effettuano una prima analisi dei quesiti ricevuti ed offrono un primo livello di informazioni. Una volta valutato il caso, gli operatori possono orientare l’utente verso la rete dei servizi territoriali specialistici dell’ASUR, fissando un appuntamento con lo specialista. Le persone potranno quindi avere un incontro ed usufruire di un percorso di presa in carico, se ritenuto opportuno o necessario. Marco Nocchi, Responsabile P.O. Area Prevenzione disagio sociale e dipendenze patologiche della Regione Marche, introduce il numero verde, i servizi a disposizione e gli obbiettivi del nuovo accordo Regionale stipulato per il triennio 2015/17 fra la Regione, il CREA – Coordinamento Regionale degli Enti Accreditati, l’ACUDIPA – Associazione per la cura delle Dipendenze Patologiche e l’Asur Marche.
D. Dottor Nocchi, come è nata la campagna “Chi (si) Ama chiama” e quali sono gli obiettivi?
R. La campagna prende le mosse da una strategia di comunicazione precedente che risale a qualche anno fa, denominata “Chi ama, chiama”. Una campagna informativa dedicata ai genitori di figli adolescenti, ed il messaggio che lanciava era quello della necessità di informarsi in merito ai rischi a cui erano esposti i propri figli minorenni. Considerato l’esito positivo della campagna informativa la Giunta Regionale ha ritenuto di sviluppare ulteriormente il progetto rilanciandolo e non limitandosi più al target genitori – adolescenti, ma aprendolo a tutti i cittadini tendenzialmente esposti al rischio o anche personalmente coinvolte nell’uso di sostanze o nella dipendenza patologica. Quindi il nuovo messaggio che lanciamo è “Chi ha cura di se stesso, chi ha a cuore se stesso”, può chiamare il numero verde regionale e richiedere informazioni in merito sia ai rischi che derivano dal consumo e dall’abuso di sostanze, sia alla soluzione di problemi di comportamenti compulsivi come nel gioco d’azzardo o la dipendenza da internet o da social network che sono dipendenze non da sostanze, sempre più diffuse. Gli obiettivi della campagna sono quelli di promuovere consapevolezza e non drammatizzare, ma nemmeno di sottovalutare i rischi, i consumi e le dipendenze già conclamate. Possono telefonare anche persone che non hanno problemi diretti ma magari hanno un famigliare, un figlio, un amico e vorrebbero aiutarlo. Grazie al numero verde possono cominciare ad acquisire informazioni utili e attraverso l’operatore specializzato, le persone chiamanti, hanno modo di rivolgersi direttamente ai servizi territoriali per le dipendenze patologiche e valutare la presa in carico professionale e il percorso terapeutico riabilitativo.
D. Prevenire è meglio che curare? – Il modo di dire, soprattutto nelle dipendenze patologiche, quanto è vero?
R. E’ doppiamente vero, sia dal punto di vista clinico che da quello dei costi sociosanitari, la prevenzione a tutti i livelli in questo settore promuove conoscenza e consapevolezza. Consapevolezza dei rischi, perché lavora sugli atteggiamenti che le persone hanno nei confronti di determinati consumi o di determinati atteggiamenti. La Regione da anni investe in prevenzione con l’obiettivo di evitare poi che alcuni comportamenti diventino problematici e poi patologici e che questo poi si traduca in oneri assistenziali clinici, terapeutici e farmacologici per il Servizio Sanitario Regionale e per la comunità in generale. C’è un duplice obiettivo che ci prefiggiamo, ed è dunque quello di garantire al cittadino una qualità della vita migliore possibile e quello di un uso razionale delle risorse del Servizio Sanitario Regionale, per evitare che queste gravino impropriamente sul bilancio degli Enti pubblici preposti.
La regione Marche e le Politiche per le Dipendenze Patologiche. Con la campagna informativa la Regione aggiunge un tassello importante nella lotta alle dipendenze sia illegali che legali, quali sono inoltre gli obiettivi a che si prefigge?
Gli obietti per il triennio 2015/2017 sono stati declinati in un recentissimo accordo stipulato dalla Regione con il CREA – Coordinamento Regionale degli Enti Accreditati, l’ACUDIPA – Associazione per la cura delle Dipendenze Patologiche e l’Asur Marche.
Un accordo triennale che riguarda in particolare l’assistenza residenziale e dunque all’assistenza in comunità terapeutica, ma in generale delinea quali saranno le principali linee d’azione dei prossimi due anni e quindi: riduzione della mobilità passiva, perché grazie al nuovo accordo che guarda alla valorizzazione delle risorse territoriali che sono di alta qualità, sarà sempre minore il numero delle persone che dovranno curarsi fuori Regione, ed è un obiettivo importante.
Riqualificazione delle strutture assistenziali- terapeutiche con nuovi standard di autorizzazione e di accreditamento ed un nuovo sistema tariffario. Tutto questo è frutto di un duplice sforzo sia da parte di chi offre il servizio che continuamente investe per migliorarsi e riqualificarsi, sia da parte della Regione che riconosce economicamente la maggiore intensità assistenziale e gli investimenti che le strutture pubbliche e private fanno per migliorare la propria capacità ricettiva.
Saranno poi previsti interventi nell’ambito dell’inserimento socio – lavorativo e dell’inclusione sociale. Riteniamo che il lavoro e l’ergoterapia siano i più potenti strumenti di trattamento delle persone e stiamo già lavorando a delle collaborazioni con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Regione Marche e con il consorzio di Bonifica delle Marche, affinchè le persone che sono in trattamento presso le strutture residenziali del nostro territorio, possano essere impiegate e rendersi socialmente utili in attività di manutenzione del territorio, dai siti archeologici alla prevenzione del dissesto idrogeologico nelle aree lacustri, dei fiumi o dei fossi agricoli.
In questo senso veniamo già dall’esperienza molto positiva del biennio 2014/15, e quindi la svilupperemo con un investimento maggiore di risorse. Abbiamo poi destinato un fondo speciale per la realizzazione di progetti d’innovazione e proprio per questo motivo chiederemo al territorio, agli Enti sia pubblici che del Privato Sociale, di presentare proposte progettuali innovative. In questo senso la Regione finanzierà ad hoc la start up dei progetti che dovranno poi essere capaci nel tempo di autofinanziarsi attraverso canali extra Regionali.