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Concretizzare i diritti: politiche di controllo sulle droghe e diritti umani.

New York, 22 gennaio 2016. In vista dell’Assemblea Straordinaria UNGASS prevista per la primavera del 2016, le Nazioni Unite ripensano le loro politiche sulla droga e presentano un documento all’interno dell’International Harm Reduction Association.

L’attuale politica sulle droghe viene descritta come un “universo parallelo rispetto ai diritti umani”.

Storicamente, gli obiettivi nazionali della lotta alla droga si sono concentrati sull’eliminazione delle sostanze stupefacenti, con conseguente violazione dei diritti umani e con approcci basati su un’impostazione punitiva: pene severe per i reati di droga, trattamenti farmacologici forzati, incarcerazioni di massa. Il tutto tralasciando l’importanza della prevenzione rispetto al contagio e alla diffusione di malattie infettive come HIV e HCV e l’evitamento delle morti per overdose.

Ma la politica incentrata esclusivamente sull’eliminazione della droga e l’inasprimento delle pene, ha portato alla violazione dei diritti umani e alla non considerazione della salute e del benessere umana della persona. Fino ad oggi sono stati presi in considerazione, come indice di successo, il numero delle persone arrestate e/o processate, il sequestro di droga e la quantità di coltivazioni distrutte.

Nel documento presentato dalle Nazioni Unite, vi è la necessità della presa in considerazione di includere indicatori che guardino alla persone.

Quindi diritto alla vita, tutela da trattamenti forzati o inumani, salute intesa sia come benessere fisico che mentale. Considerando inoltre questi diritti in una prospettiva trasversale e non discriminante, che tenga conto di varianti come il sesso, la razza, la condizione socio-economica, lo stato di salute e anche quello giuridico.