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Una pizza dritta al cuore? Quella gourmet di Mirko Petracci e Ama Aquilone

È partito giovedì scorso, a Casa Ama, il laboratorio professionalizzante dedicato alla pizza gourmet. Rivolto a un gruppo di sette giovani ragazzi in cerca di occupazione e a rischio di esclusione sociale il percorso didattico vede dei formatori d’eccellenza: Mirko Petracci e Davide Camaioni. L’ingrediente principe dell’iniziativa? Naturalmente Gran’Aria, l’inconfondibile impasto, ad elevata idratazione, del pizza Chef ascolano.

Mettete insieme sette giovani ragazzi con una passione per il cibo e un pizza Chef innovativo. Aggiungete un pizzico del carattere di Ama Aquilone e gli ingredienti accuratamente selezionati della bio fattoria sociale Ama Terra. Il risultato? Un laboratorio professionalizzante dedicato alla pizza gourmet per riqualificare le competenze di un gruppo di giovani ragazzi in cerca di occupazione e a rischio di esclusione sociale.

Il laboratorio che si terrà a Casa Ama della Cooperativa Sociale Onlus Ama Aquilone, è rivolto agli ospiti della struttura terapeutica che, complici i tutor d’eccezione, impareranno come realizzare un impasto che “respira” e come guarnirlo. Il percorso didattico ha come obiettivo, fra gli altri, quello di creare una serie di pizze, realizzate con gli ingredienti d’eccellenza di Ama Terra, che saranno poi il fiore all’occhiello dei più gustosi menù proposti nella bio osteria sociale della Cooperativa marchigiana.

Formatori del corso, articolato in sette appuntamenti di cui cinque dedicati all’impasto e due al topping, Mirko Petracci, de “La Scaletta” di Ascoli Piceno, e Davide Camaioni di “Posto Nuovo”. Ingrediente principe dell’iniziativa è Gran’Aria, l’inconfondibile impasto del pizza Chef ascolano che rende la pizza croccante, gustosa e altamente digeribile.

«Impastare una pizza non è solo un gesto tecnico – spiega Mirko Petracci – ma, per me, è un po’ paradigma della vita. Ci sono tempi di azione, di paziente attesa, di incertezza e… di grande soddisfazione. Ecco amo insegnare l’arte della pizza, soprattutto ad una classe così motivata. Racconterò ai ragazzi la mia personale e moderna visione di pizza, insegnando loro i segreti della leggerezza e della piacevolezza del morso che hanno reso noto il mio impasto Gran’Aria. Dall’importanza delle farine giuste ai corretti concetti di lievitazione per ottenere un prodotto che sia buono per il palato, per la terra e per il territorio tutto. Una bella avventura che sono entusiasta di vivere con la grande famiglia Ama Aquilone.»

Inaugurato ufficialmente giovedì 21 ottobre il laboratorio prevede l’utilizzo dei grani antichi Jervicella e Bologna, coltivati in biologico sulle colline di Casa Ama, macinati a pietra come base per l’impasto elaborato dal maestro pizzaiolo.

«Gran’Aria – racconta Mirko Petracci – è un impasto ad elevata idratazione ottenuto con tre fasi di lievitazione. Il grano e i suoi profumi sono centrali per l’impasto e per l’emozione che voglio che esso racconti. Ecco perché non si può prescindere dall’uso di farine di qualità. Da anni in pizzeria sto facendo ricerca impiegando farine locali di grani autoctoni per raccontare la biodiversità anche attraverso la pizza. Sarà una nuova sfida trovare la ricetta perfetta dell’impasto Ama che fonde gli equilibri di Gran’Aria con quelli delle farine biologiche prodotte all’interno della Cooperativa. Ogni farina ha la sua storia, il suo sapore, evoluzione e grado di umidità; sono un prodotto vivo con il quale ci si deve confrontare quotidianamente di fronte all’impastatrice. Cercherò di insegnare ai ragazzi questa sensibilità per renderli autonomi nella creazione del loro impasto, con tutti i sapori della loro terra».

Nato dall’idea di offrire agli ospiti, della struttura, uno strumento in più per affrontare il mondo del lavoro, il laboratorio di Pizza Gourmet, è il primo di una serie di percorsi dedicati alla formazione che si terranno a Casa Ama, ed è stato realizzato grazie all’impegno del maestro pizzaiolo che ha donato questa incredibile esperienza della pizza ai ragazzi di Casa Ama.

È una pizza dritta al cuore dunque quella gourmet di Mirko Petracci e Ama Aquilone, che hanno messo insieme oltre alle eccellenze dei prodotti, e alla qualità dell’intervento, anche ingredienti straordinari come passione, prossimità, dedizione e generosità.

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Servizio Civile: il calendario delle convocazioni

Reso noto il calendario delle convocazioni per la selezione dei volontari del Servizio Civile, che hanno presentato la domanda di partecipazione alla Cooperativa Ama Aquilone.

– Progetto “Eti-cultura”clicca qui.
– Progetto “Partecipiamo“, clicca qui.

I colloqui di selezione dei volontari si svolgeranno a Casa Ama – Contrada Collecchio, 19 – Castel di Lama (AP).


Per informazioni
Carla Capriotti . E giada@ama-aquilone.it M 328 5591192 (dal lunedì al venerdì ore 14.00 -17.00)
Maria Paola Modestini . E accoglienza@ama-aquilone.it

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Vinitaly Special Edition: Ama Terra presenta i suoi bianchi pregiati

Dal 17 al 19 ottobre vi aspettiamo a Verona, all’interno della collettiva produttori biologici, per il Vinitaly Special Edition, l’edizione straordinaria della manifestazione dedicata al mondo del vino e dei distillati. La Special Edition ha l’obiettivo di riunire istituzioni, associazioni di filiera e produttori, in un progetto, unico nel suo genere, dedicato al businnes. Un’occasione eccezionale per scoprire i profumati bianchi DOCG Ama Terra: Pietra e Aquilone coltivati in biologico sulle colline di Casa Ama.

Più di 400 aziende espositrici in rappresentanza dell’Italia enoica; 3 padiglioni occupati200 top buyer esteri selezionati direttamente da Veronafiere Ice Agenzia provenienti da 35 nazioni, oltre a quelli accreditati dalle aziende o a partecipazione diretta; un programma di 50 degustazioni 12 convegni. Sono i numeri di Vinitaly Special Edition,l’iniziativa business & professional, in calendario alla Fiera di Verona dal 17 al 19 ottobre 2021. Una manifestazione in versione smart firmata dal brand fieristico leader del settore per accelerare la ripresa del vino tricolore e delle aziende italiane sui mercati. Si tratta del terzo evento dedicato all’industria del vino messo in campo da Veronafiere, dopo OperaWine e Vinitaly Preview, nel percorso di avvicinamento alla 54^ edizione di Vinitaly, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile 2022.

Una tre giorni di business e di servizio per accelerare la ripresa del settore sui principali mercati, ma anche per fare il punto sul futuro del vino italiano anche alla luce dei nuovi trend di acquisto e consumo.

Vinitaly Special Edition riunisce tutti i principali player del settore e permetterà di scoprire in un’unica esperienza tutto lo scenario del mercato vitivinicolo italiano. L’occasione giusta per scoprire, degustare e valutare tutta l’offerta, rivolgendo domande dirette e dettagliate a produttori, incontrare distributori, stakeholder e istituzioni.

Area Organic Wine. Temi ambientali ed etici sono sempre più centrali nei mercati, per questo all’interno della Special Edition si rinnova l’attenzione di Vinitaly al vino biologico con l’area Organic Wine. In occasione di Vinitaly Special Edition, grazie al co-finanziamento europeo, BIOLS.EU rappresenterà la produzione italiana di vino biologico con 42 aziende da 16 regioni. A questo si aggiungerà un programma di sei degustazioni per accrescere la consapevolezza dei buyer per questo tipo di produzione e un’enoteca in cui assaggiare sotto la guida di esperti sommelier, una lista di 132 vini certificati bio.

Dal 17 al 19 ottobre vi aspettiamo a Verona, all’interno della collettiva produttori biologici, padiglione 6 – stand bi 21, un’occasione eccezionale per scoprire i profumati bianchi DOCG Ama Terra: Pietra e Aquilone coltivati in biologico sulle colline di Casa Ama.

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Ama Aquilone: la cooperativa marchigiana vince il Premio Innovazione SMAU 2021

Dal 2008 con GISSS Ama Aquilone ha avviato un processo di digitalizzazione con l’obiettivo di ridurre il tempo impiegato in pratiche burocratiche e facilitare la comunicazione tra le comunità e l’amministrazione per la fatturazione mensile. Un modello all’avanguardia a cui aspirare, premiato martedì 12 ottobre all’interno di SMAU Milano 2021. A ritirare il prestigioso riconoscimento, riservato alle imprese e agli enti più innovativi del territorio, è stato Francesco Cicchi Fondatore e Presidente della Cooperativa marchigiana.

Innovare: questo l’obiettivo delle imprese e delle amministrazioni protagoniste del Premio SMAU 2021, un riconoscimento dedicato a realtà di diversi settori, dall’agrifood, al manifatturiero, dal chimico al fashion, fino alle amministrazioni e agli enti locali. Rinnovamento del modello organizzativo, trasformazione digitale o open innovation: sono oltre 50 le eccellenze italiane che hanno presentano i loro progetti alla principale fiera della tecnologia e dell’innovazione in Italia.

Con oltre 50.000 imprese provenienti da tutti i settori merceologici, coinvolte ogni anno nei suoi appuntamenti, SMAU è la piattaforma di riferimento per dialogare direttamente con i sistemi produttivi sui temi dell’innovazione. Quest’anno accanto a realtà del calibro di Olivetti, Tetra Pak, Ferrovie dello Stato, AIRC, Cantine Ferrari, ENI e tante altre ancora si posiziona, con il suo sistema digitale GISSSAma Aquilone, la Cooperativa marchigiana “informatizzata” da oltre quarant’anni impegnata sul fronte delle marginalità, della pace e dell’integrazione.

Dal 2008 infatti, con GISSS, Ama Aquilone ha avviato un processo di digitalizzazione, sfociato in un’articolata cartella socio-sanitaria che comprende tutte le informazioni su colloqui, test, definizione e monitoraggio obiettivi, terapie, interazione con gli ospiti. Il sistema riduce il tempo impiegato in pratiche burocratiche e facilita la comunicazione tra chi fa turni differenti. È semplice, intuitivo ed è alimentato con il contributo di tutti. Ciascuno inserisce le parti di propria competenza, senza mai ripetere la stessa informazione, un evento è accaduto solo se è stato registrato in GISSS.

«Il progetto è nato da una sfida: costruire uno strumento in grado di favorire la nascita di una cartella informatizzata nelle nostre strutture», commenta Fabio Mariani, responsabile qualità e formazione della Coop. Soc. Onlus.

I prossimi passi? – Evolvere verso la cartella elettronica con valore legale, agevolare lo smart-working, alimentare il Fascicolo Sanitario Elettronico.

Le eccellenze italiane, che hanno saputo rinnovarsi grazie all’utilizzo delle moderne tecnologie e al paradigma dell’open innovation, sono un patrimonio di esperienze concrete da mettere a fattore comune per fare crescere il nostro Paese. Proprio per questo a SMAU 2021, all’interno di un panel dedicato, sono stati presentati i protagonisti dell’ecosistema marchigiano con imprenditori e manager, startup e ricercatori, decisori pubblici e associazioni che hanno illustrano le proprie esperienze con il racconto dei casi di successo vincitori del Premio Innovazione 2021.

Hanno partecipato al live show, dedicato a “Innovazione e Imprese: il ruolo dei territori”, Pierantonio Macola – Presidente di SMAU, Mirco Carloni – Vicepresidente e Assessore allo Sviluppo economico Regione Marche, Emanuele Frontoni – Professore di Computer Vision & Deep Learning Università Politecnica delle Marche, Alice Birolo – Consultant Senior Impulse Partners, Fabio Ceccarani – Amministratore Delegato Simonelli Group, Francesco Cicchi – Fondatore e Presidente Cooperativa Sociale Onlus Ama Aquilone, Paolo Francia – IT Manager ANTAS.

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Ama Aquilone: la Cooperativa Sociale Onlus informatizzata

Con il sistema digitale GISSS, la cooperativa marchigiana vince il Premio Innovazione SMAU 2021. Un modello all’avanguardia a cui aspirare, premiato martedì 12 ottobre all’interno di SMAU Milano 2021.


I bisogni. «Il progetto è nato da una sfida: costruire uno strumento in grado di favorire la nascita di una cartella informatizzata nelle nostre strutture», commenta Fabio Mariani, responsabile qualità e formazione, e aggiunge: «L’approccio digitale ha portato benefici sia al core della nostra attività che al comparto gestionale (fattura e ordine elettronici, scambio dati con l’Amministrazione Pubblica, statistiche). È stata una sfida e si è dimostrata un’autentica innovazione, poi seguita da altre cooperative del nostro settore». Il bisogno era quello di tracciare interventi complessi nell’area psicosociale. C’era infatti una difficoltà nella raccolta dei contributi da parte di tutti i professionisti coinvolti nel percorso terapeutico e una difficoltà a documentare e sintetizzare l’intervento nella “cartella socio-sanitaria” che – al pari della cartella clinica – può essere richiesta dall’ospite.

L’evoluzione. Nel 2021 Ama Aquilone ha realizzato anche il passaggio completo al cloud fornito da Gekosoft che, oltre ai vantaggi di accessibilità e sicurezza dei dati, permetterà alla Cooperativa di evolvere verso la cartella elettronica con valore legale, agevolare lo smart-working, alimentare il Fascicolo Sanitario Elettronico. GISSS – Gestione Informatizzata Servizi Socio Sanitari è semplice e intuitivo ed è alimentato con il contributo di tutti. Ciascuno inserisce le parti di propria competenza, senza mai ripetere la stessa informazione.

I benefici. Il sistema riduce il tempo impiegato in pratiche burocratiche (comunicazioni e trasmissione dati ai servizi della PA: SERT, Servizi Sociali dei Comuni, Tribunali) e facilita la comunicazione tra le comunità e l’amministrazione per la fatturazione mensile. Fin dal primo anno abbiamo constatato i benefici ottenuti dalla digitalizzazione. Poi progressivamente abbiamo incluso nel progetto nuove strutture e i nostri processi sono cambiati. Un evento è accaduto se è stato registrato in GISSS». La produzione documentale è fortemente automatizzata: è il sistema a proporre i documenti da produrre al momento giusto. Tutti gli interventi vengono registrati con allegati, verbali e annotazioni. «I nostri operatori coprono 24 ore – continua Mariani -. La condivisione di ciò che accade è necessaria quando si entra in turno e grazie al GISSS è possibile. Come è semplice fornire alla Regione e ad altri interlocutori dell’Amministrazioni pubbliche i dati richiesti. Estraiamo i dati per il bilancio sociale e siamo in grado di produrre rapidamente la cartella socio-sanitaria».

La Cooperativa Sociale Onlus. Ama Aquilone dal 1981 gestisce residenze, diurni e ambulatori principalmente rivolti alla cura delle dipendenze patologiche e ai minori in difficoltà. La Cooperativa porta avanti, con una consolidata continuità, progetti di inclusione socio-lavorativa rivolti a disoccupati, giovani, famiglie ed a tutte quelle persone che vivono il dramma delle “nuove povertà”. Oggi è una delle realtà più rappresentative delle Marche. 


SMAU è oggi la più articolata piattaforma italiana di incontro e matching dedicata all’innovazione per le imprese e gli enti locali; si articola in un Roadshow annuale di appuntamenti territoriali, un evento internazionale multiregionale a Milano e tre tappe all’estero a Londra, Berlino e Parigi. Con oltre 50.000 imprese provenienti da tutti i settori merceologici coinvolte ogni anno nei suoi appuntamenti, SMAU è la piattaforma di riferimento per dialogare direttamente con i sistemi produttivi sui temi dell’innovazione.

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Ama Terra: dalla vigna alla tavola!

Giovedì 14 ottobre, il Vinattiere di Ascoli Piceno interpreta, in un menù d’eccezione, i prodotti della bio fattoria sociale Ama Terra. L’appuntamento “Gusto infinito dal Vinattiere” è inserito all’interno dell’iniziativa “Marche: dalla Vigna alla Tavola”, della Regione Marche – Politiche Agroalimentari. 43 cantine per 15 serate con il meglio della cucina locale, dal mare ai monti, passando per le colline morbide del fermano e quelle più marcate dell’ascolano.

Giovedì 14 ottobre, il Vinattiere di Ascoli Piceno interpreta, in un menù d’eccezione, i prodotti della bio fattoria sociale Ama Terra. Ospiti della serata, inserita all’interno dell’iniziativa “Marche: dalla Vigna alla Tavola”, della Regione Marche – Politiche Agroalimentari, le verdure bio, le confetture e i prodotti della norcineria artigianale.

Il progetto, in cui Ama Terra è inserita come impresa di trasformazione e commercializzazione agroalimentare di prodotti d’eccellenza, promuove i vini a denominazione d’origine in abbinamento ai prodotti agroalimentari a marchio ed ai locali di ristorazione che interpretano i sapori marchigiani.

L’obiettivo? Raccontare le Marche, in cui il filo conduttore è rappresentato dalla promozione dei suoi prodotti più tipici a cominciare dal vino, prodotto di traino per tutte le produzioni di qualità locali.

Protagoniste della rassegna “Gusto infinito” sono 43 cantine per 15 serate con il meglio della cucina locale, dal mare ai monti, passando per le colline morbide del fermano e quelle più marcate dell’ascolano.


Scopri il menù dedicato alle delizie targate Ama Terra.
 

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Itaca, inizia un nuovo viaggio che guarda alle “Cose Preziose”

Il magazine free press edito da Ama Aquilone Cooperativa Sociale Onlus si rinnova e al timone arriva una figura di spicco dell’editoria del terzo settore, Giuseppe Frangi: giornalista e firma autorevole, già direttore di Vita non profit.

Una buona notizia arriva da Ama Aquilone Cooperativa Sociale Onlus, realtà fra le più rappresentative delle Marche, attiva su diversi fronti del terzo settore, operante da oltre quarant’anni nel mondo socio-sanitario e socio-assistenziale.

«Siamo contenti di dare un segno di bellezza con un nuovo corso di Itaca – spiega Francesco Cicchi, Presidente di Ama Aquilone e Direttore editoriale del periodico -, perché il nostro magazine ha sempre rappresentato lo sguardo oltre l’orizzonte. Itaca è simbolo della nostra realtà, racconta il viaggio, il mistero dietro a ricordi e passioni, ma soprattutto il nome suggerisce una destinazione ideale. Tornare a casa è il desiderio e la tensione di colui che smarrisce la strada, che smarrisce sé stesso e vuole ritrovarsi, avvistando la terra, raggiungendo il porto sicuro di casa sua».

Questa edizione di Itaca è speciale: «Alla guida della redazione – spiega ancora Francesco Cicchi – quest’anno abbiamo avuto il piacere e l’onore di avere Giuseppe Frangi, amico di Ama Aquilone che ha già fatto esperienza di Itaca come firma autorevole. Giuseppe incarna la sensibilità verso i temi che sono il cuore della nostra realtà cooperativa, impegnata su diversi fronti con iniziative e progetti. Itaca tocca queste tematiche in maniera quasi lirica, coinvolgendo personalità locali e nazionali legate all’arte, alla cultura. Pensatori e autori che in ogni edizione sono capaci di trasmettere quella visione di bellezza e spiritualità a noi cara, che passa anche attraverso irregolarità e imperfezioni».

Il magazine semestrale, in formato cartaceo, è diventato testata giornalistica registrata.

Nuove rubriche e nuovo assetto. Profondità e piglio creativo si amplificano nella nuova direzione di Giuseppe Frangi con il tema portante di questo numero “Cose Preziose”.

“Cose preziose”, infatti, non è solo un titolo ma è una modalità di sguardo, immaginato e proposto per un mondo che riaffiora dopo la lunga stagione della paura. È uno sguardo che cerca una purezza perduta, un amore per l’essenziale, una sobrietà. Un filo rosso del numero che è evidenziato anche graficamente.
È un titolo declinato con creatività che converge sul mondo di Ama Aquilone: «Innanzitutto, ringrazio la Cooperativa e il suo Presidente Francesco Cicchi di avermi affidato la direzione di Itaca – dichiara Giuseppe Frangi -, una rivista che si è sempre distinta per originalità di contenuti e per qualità grafica. Con il nuovo numero abbiamo voluto continuare un percorso tracciato in questi anni, coinvolgendo nuovi collaboratori. Il tema è una suggestione, legata in particolare alla stagione che abbiamo vissuto: la pandemia ci ha portati tutti a mettere a fuoco quali siano davvero le “cose preziose” per la nostra vita, a cominciare da qui, dalle comunità di Ama Aquilone. Le risposte sono a 360 gradi. E sono risposte che non indicano territori da proteggere ma al contrario aperture e orizzonti affidabili per il futuro di tutti»


Alla nuova pubblicazione di Itaca hanno partecipato Giulia Torbidoni di Associazione Antigone, Don Vinicio Albanesi, Marco Dotti, il direttore Giuseppe Frangi, Chiara Giaccardi, Francesca Gironelli, Stefano Mancuso, Daniele Novara, Silvano Petrosino, Giuseppina Pica, Alessia Piccioni, Anna Spena.

Questo numero del magazine vede anche la partecipazione di Andrea De Santis per la cover Cose Preziose, Manuel Grosso autore del ritratto di Salem, Luigi Ghirri, Andrea Tarli e i ragazzi di Casa Ama, Alessio Panichi per la fotografia di Ginetta Carnascioli inserita nella pubblicazione Aborigeni MezzadriGli Scarabocchi di Micol & Mirko, Alessandra Di Girolamo per la grafica.

Il primo numero di Itaca, come testata registrata, è stato presentato in anteprima sabato 25 settembre a Castel di Lama, dove ha sede Ama Aquilone e dove si trova la Bio Osteria Sociale di Ama Terra. 
La fattoria della Cooperativa, impegnata nell’agricoltura sociale, ha da poco conseguito l’importante certificazione Plastic Free che attesta l’approccio sostenibile adottato negli anni.

Ama Terra Bio Osteria Sociale è anche luogo di incontro e di degustazione dei prodotti con filiera bioecologica e a km zero. Ad arricchire la serata, dopo la conferenza stampa, un momento conviviale firmato dallo chef Daniele Citeroni Maurizi.

Il magazine free press Itaca è disponibile contattando l’Ufficio Comunicazione di Ama Aquilone o scrivendo una email a comunicazione@ama-aquilone.it
 

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Progetto MIA! Memoria Identità Ambiente

Mantenere la memoria dei paesi con la rete di relazioni e legami che li costituisce, la capacità di re-inventare l’identità: questo lo scopo del progetto MIA, che vede capofila dei 14 partner la Cooperativa Sociale Onlus Ama Aquilone e diretto ai ragazzi della primaria e secondaria di 5 istituti scolastici partner del progetto.

Selezionato dall’impresa sociale Con I Bambini per contrastare la povertà educativa minorile nei territori dell’Ascolano colpiti dagli eventi sismici del 2016/2017, MIA volge al termine della prima edizione, seminando già le basi per progettualità future, in continuità e insieme ai ragazzi. L’incontro di chiusura di sabato scorso, intitolato “Re-Inventare l’identità”, si è tenuto a Casa Ama a Castel di Lama, sede della Cooperativa.

In programma, oltre alla presentazione delle esperienze e dei progetti futuri dei partners che hanno lavorato in sinergia nel progetto, la proiezione del documentario “Frammenti di MIA” a cura di Alessandro Marinelli Simona Messina, insieme con l’intervento a cura dell’Università di Pisa con il prof. Gabriele Tomei e la dott.ssa Francesca Pia Scardigno dal titolo “Il valore sociale di MIA”. Lo spettacolo teatrale “Io sono figlio della MIA storia” a cura di APS Vivo è stato un momento toccante, capace di trasferire la portata emozionale dell’impegno di tutti, ragazzi e adulti, per MIA.

La mattinata si è aperta con i saluti istituzionali del presidente della Cooperativa Ama Aquilone, Francesco Cicchi, dei sindaci dei sei comuni del progetto MIA, della regione Marche con Anna Casini e di Marco Rossi-Doria, Presidente di Con i Bambini.

«Il progetto rappresenta per i bambini e i ragazzi che vi hanno partecipato – spiega Marco Rossi-Doria – un insieme di esperienze educative importanti, spesso molto innovative, di esplorazione del loro territorio e di maggiore unione fra l’attività educativa cosiddetta ordinaria dentro la scuola e quella fuori di essa. Un elemento di identità e di coinvolgimento, un modo di apprendere e stare insieme completamente diverso da quello normale, ma che si integra bene con quello ordinario.

Tutto questo – prosegue Rossi-Doria – in un momento delicato, il lungo periodo dopo il terremoto del 2016 successivo all’emergenza. Un tempo caratterizzato dal senso di incertezza suscitato dal sisma dentro a bambini e ragazzi. Il progetto, inoltre, ha dato a persone anche molto diverse per esperienza lavorativa, un’opportunità e un’occasione di lavorare insieme, di imparare a conoscersi per cooperare: questo rimane in un territorio come valore e moltiplica per cento le risorse educative».

Un laboratorio di co-progettazione i cui esiti sono stati presentati, non senza attimi di emozione, all’evento di sabato e che mette in luce le potenzialità e la visione futura per proseguire il progetto in altre edizioni. Durante il MIA summer campus – Generazione di Idee, con la Bottega del Terzo Settore APS Vivo, i ragazzi dai 14 ai 17 anni hanno acquisito competenze per sviluppare idee per il rilancio del territorio che gravitano attorno ai temi di MIA. È stato chiesto loro di immaginare una seconda edizione legata ai temi Memoria, Identità, Ambiente, riadattandola alle istanze che questo momento pandemico presenta. La rete di relazioni intessuta grazie al progetto MIA fra scuole, Comuni e partner è stata organizzata attraverso attività pedagogiche innovative, alla riscoperta delle caratteristiche morfologiche, storiche, artistiche e culturali e folkloristiche del territorio di origine dei ragazzi.

Per “ricostruire” – dopo il sisma del 2016 – il senso di identità e di appartenenza alla propria comunità e “rimuovere” ostacoli di natura economica, sociale e culturale causati dal terremoto. Situazioni e disagi inaspriti dalle misure restrittive causate dalla pandemia, che i partner del progetto hanno affrontato adattando le proposte alla nuova situazione in corso, coinvolgendo maggiormente anche i ragazzi in questa dimensione partecipata di progettazione per la prossima edizione. Un “cantiere” di idee e proposte concrete in grado di dare sostenibilità a una nuova esperienza MIA con bambini e ragazzi. Un circolo virtuoso che arricchisce il territorio e pone le basi per future progettualità per i giovani, condivise con le politiche locali, regionali e nazionali per la crescita e lo sviluppo comune.

● Marco Rossi-Doria, Presidente Con I Bambini
● Luigi Contisciani, Presidente BIM-Bacino Imbrifero Montano del Tronto
● Mauro Bochicchio, Sindaco Comune di Castel di Lama
● Massimiliano Brugni, Assessore Comune di Ascoli Piceno
● Francesca Perugini, Assessore Comune di Comunanza
● Raffaella Vagnoni, Consigliere Comune di Folignano
● Guido Janni, Vice-Sindaco Comune di Roccafluvione
● Martina Galanti, Assessore Comune di Venarotta
● Gabriele Tomei Università di Pisa – Direttore Scientifico del Centro di Ricerca Centro VOIS
● Roberto Paoletti, Presidente Bottega del Terzo Settore
● Mirko Loreti, Consigliere Cda Pagefha
● Valeria Colonnella, APS Vivo
● Emidia Formica, Presidente Pianeta Genitori
● Laura Latini, Wega
● Pietro Muschetto, Presidente Proloco Roccafluvione
● Lucia Monti, Delegata Istituto Comprensivo del Tronto e Valfluvione
● Alessandra di Mascio, Dirigente scolastico Interprovinciale Sibillini

Tutti i numeri del progetto MIA! Memomoria Identità Ambiente

● 15 partners

● 5 Istituti Scolastici

● 7 Comuni

● 700 minori

● 21 escursioni nella natura

● 34 uscite tra i tesori dell’arte e della storia

● 1 “Concorso di Idee” realizzato con 20.000 euro di montepremi

● 4 idee di giovani per il territorio finanziate

● 1 teatrino parrocchiale a Roccafluvione rivitalizzato

● 1 Giardino dei Giusti realizzato a Comunanza e reso più accessibile in Braille

● 10 nuovi strumenti musicali acquistati per l’istituto scolastico di Comunanza

● 1 Caccia ai Tesori del Piceno realizzata

● 4 Campi estivi attivati nei Comuni di Venarotta, Ascoli Piceno, Folignano

● 2 campi estivi organizzati per minori (10-17 anni) con disabilità ad Ascoli Piceno

● 1 MIA summer campus – per la Generazione di idee realizzato

● 16 itinerari sul Piceno disponibili su www.progettomia.it

● 1 spettacolo teatrale sui temi di MIA realizzato

● 2 residenze per giovani, operatori del terzo settore e insegnanti realizzato

● 37 minori con disabilità/ BES/DSA coinvolti nelle attività

Info www.progettomia.it 

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Droghe, nelle Marche rinnovato l’accordo triennale per le dipendenze patologiche

Lo scorso 11 Agosto è stato approvato il nuovo accordo triennale per le dipendenze patologiche della Regione Marche. Insieme all’ente regionale, gli altri firmatari sono l’Asur Marche e i tre coordinamenti che raccolgono gli enti del Terzo settore che si occupano di dipendenze. Un accordo che trova la piena soddisfazione del Coordinamento Orme (Organizzazione Regione Marche Enti Accreditati) e del Crea Marche, altro Coordinamento degli enti gestori delle strutture residenziali accreditate per le dipendenze patologiche.

Riccardo Sollini (Coordinamento Orme) afferma: “La Regione Marche si è contraddistinta in questi anni per un percorso profondo di integrazione tra pubblico e privato sociale nella costruzione di politiche di prevenzione, cura e reinserimento di persone con dipendenza patologica. Una delle prime regioni in Italia a costruire dei Dipartimenti integrati, ha da sempre previsto fondi non solo per il lavoro quotidiano dei diversi servizi, ma anche mettendo a disposizione fondi integrativi per una progettazione territoriale che contrasti il fenomeno dell’uso di sostanze e di cura delle dipendenze”. “A partire dalla DGR 747 del 2004, che ha disciplinato e costruito lo scheletro delle politiche di intervento, si è contraddistinta per una presa in carico globale della problematicità, cercando di costruire un sistema di intervento con capacità di trasformarsi e mettere a disposizione nuove risposte recependo bisogni che cambiano e si trasformano – continua Sollini -. Il mondo delle sostanze – così come quello dell’abuso e della dipendenza – cambia e si trasforma, in linea con i cambiamenti della società, sia in termini di modalità di utilizzo, sia per modalità di problematicità che evolvono e cambiano. In questo senso quello marchigiano è un sistema che ha messo insieme aspetti sanitari, aspetti sociali e aspetti culturali. Con attori che interagiscono e che vanno dalla Regione, all’Asur, agli enti accreditati, ai comuni e gli ambiti sociali territoriali. Questo senza tralasciare gli istituti scolastici e gli ambienti sportivi”.

“Anche in occasione di questo rinnovo abbiamo avuto un percorso di concertazione e confronto con le massime istituzioni regionali che si sono mostrate attente e con volontà di mantenere un sistema funzionale e che rappresenta un’eccellenza regionale. Come Coordinamento Orme, di cui sono presidente – prosegue Sollini -, abbiamo cercato di metterci a disposizione del sistema pubblico portando idee e proposte che fossero conciliabili con le possibilità della Regione, mantenendo fermi quelli che sono i nostri principi di partenza, la presa in carico globale della persona, la possibilità di accesso ala cura, l’azione locale e regionale di prevenzione. Con un’attenzione particolare al reinserimento, punto critico nei percorsi delle persone che arrivano ai servizi per le dipendenze”. “Abbiamo trovato una sponda politica interessata, sensibile e con la volontà di spendersi su questo tema, con un confronto che non è stato solo sui numeri, ma anche sul capire i bisogni e mettere al centro i bisogni e le necessità – conclude il presidente di Orme -. La politica è stata attenta e, nonostante il momento di grande difficoltà della pandemia, ha accompagnato il percorso dedicando tempo e pensiero.  Il risultato è stato quello di riuscire a mantenere i fondi previsti negli anni passati e portare avanti in continuità progetti e nuove progettazioni per rispondere a quei bisogni, dopo che il lockdown ha accresciuto e reso ancora più complesso questo mondo.  La scelta di non prevedere tagli ha per noi significato un traguardo importante e uno sforzo significativo da parte della Regione”.

Balduzzi (Crea Marche): “Creati i presupposti per un nuovo slancio”

Carlo Balduzzi, presidente (Crea Marche), oltre ad esprimere medesima soddisfazione sottolinea che “questo accordo triennale, per come è stato pensato e formalizzato, non solo salva tutto il percorso di integrazione tra sanità pubblica, enti gestori del privato sociale e ambiti sociali territoriali, avviato con la DGR 747/2004, ma crea i presupposti per un nuovo slancio a questo percorso, uno slancio che se ben interpretato aiuterà a ripensare in modo costruttivo e rispondente ai bisogni attuali i percorsi di cura delle persone con dipendenze”.  “In questo settore abbiamo bisogno di mettere in discussione tanto l’intervento sanitario quanto quello sociale – continua Balduzzi -, dobbiamo avere il coraggio di valutare quali delle cose fatte fino ad oggi devono essere portate avanti e quali invece non stanno dando risultati commisurati alle risorse investite, questo ci permetterà di liberare risorse importanti e utili”. “Se vogliamo guardare al futuro, noi del privato sociale – conclude Carlo Balduzzi – dobbiamo però trovare il coraggio di fare un passo indietro e rinforzare percorsi unitari di progettazione, intervento e cura”. 

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Sacko, agricoltore dell’Ama Aquilone, ci racconta la sua storia a lieto fine

A Sacko l’acqua del mare non piace. Non gli piacciono le onde. Quando le deve raccontare alza il braccio in verticale, si guarda le punte delle dita. In comunità lo prendono in giro “in acqua hai visto i pesci grossi, perciò adesso hai paura di fare il bagno”. Sacko il viaggio lungo la Rotta sul Mediterraneo Centrale, il barcone che precedeva quello dove si trovava lui e gli è affondato davanti agli occhi, l’Algeria come Libia – sì, la Libia – non le può dimenticare. Sacko è maliano, ha 28 anni, ci ha messo due anni a raggiungere l’Italia che oggi per lui è una seconda casa. Mentre parla muove le mani, lo fa con gesti pieni, è generoso nei racconti: vuole che capiamo tutto, capiamo meglio. Nasconde i dolori, anche se ne ha tanti. Lo noti dal fatto che poche volte riesce a guardarti in faccia, lo noti perché non sta mai fermo, come se si sentisse inadeguato. Un giorno me lo ha confessato, all’inizio arrivato in Italia aveva paura di parlare perché sentiva che gli altri non lo capivano e non la prendeva bene. Oggi parla molto bene “grazie ai fratelli che ho trovato nella cooperativa che mi fanno sempre ridere”. Oggi Sacko è un agricoltore della Cooperativa Sociale Ama Aquilone.

Raccontaci di te

Sono maliano, ho una mamma, due fratelli e una sorella più grandi e un fratello più piccolo. Avevo anche un’altra sorella e un altro fratello, però sono morti. Mia madre prima vendeva i tessuti, ora non lavora più. Mio padre è dottore, ha 4 mogli e non lo sento da 8 anni. Adesso sono io che mando i soldi a casa.

Quanto tempo fa sei arrivato in Italia?

Quasi 5 anni fa, era la fine 2016. Sono arrivato con il gommone: dalla Libia fino alla Sicilia. Abbiamo usato il gommone gonfiato ad aria. Sono stato 11 mesi in Algeria e poi un anno in Libia prima di arrivare.

Perché hai paura dell’acqua Sacko?

Perché quando ho fatto l’attraversata con il barcone ho visto tante cose dentro l’acqua che mi hanno fatto paura. Da quel giorno non ho più fatto il bagno in acqua.

Che facevi in Algeria?

Lavoravo con i muratori, ma quel lavoro era molto duro e si guadagnava molto poco. Vivevo con tre amici Maliani.

Come sei arrivato dal Mali all’Algeria?

A piedi tramite il deserto. Sono all’incirca 12 Km, non molto lontano. Si parte da El-khalil, lì, da quando è cominciata la guerra in Mali, l’Algeria ha creato una sorta di muro con la terra e la sabbia per non far passare i maliani. Ci sono tanti poliziotti e soldati che controllano la frontiera. Quando sei lì devi aspettare fino alle 7/8 che fa buio e poi puoi andare. Se vedi una luce nel deserto ti devi subito abbassare a terra per non farti vedere sennò i poliziotti ti uccidono.

Hai avuto paura?

Si tanta paura di morire. Se loro ti trovano è un casino.

E dopo l’Algeria?

Sono stato in Libia che è ancora peggio del mio Paese. In entrambi non c’è il governo ma in Libia ci sono due etnie che non vanno d’accordo. Dal mercoledì al venerdì fanno la guerra, gli altri giorni no.

Cosa facevi in Libia?

Lavavo le macchine. Guadagnavo poco.

Cosa ti è successo in Libia?

In Libia trattano male gli stranieri, non come qui in Italia. In Libia non c’è la legge, esiste solo la legge del più forte. Se qualcuno vede una persona debole gli prende tutto.  

Raccontaci il momento in cui sei arrivato con il gommone in Italia.

Prima siamo arrivati in acque internazionali passando per acque libanesi che sono molto pericolose perché molto mosse. Poi SOS mediterraneo ci ha preso e ci ha messo in barche più sicure e poi hanno continuato a cercare barche di altri migranti. Il gommone che era partito prima di noi è affondato, sono morti tutti, c’erano molti miei amici. Poi sono stato in Sicilia per un mese, in un centro d’accoglienza. Lì mi hanno fatto dei vaccini e mi hanno fatto dei controlli per vedere se avevo malattie perché in Libia ci sono dei moschini che ti pizzicano e ti fanno gonfiare la pelle, fa molto male.

Dopo dove sei andato?

Il governo mi ha mandato in un paese vicino ad Ancona, Acelia. Una volta fatti i documenti sono andato a Folignano in una comunità. Ho fatto un anno con loro dove facevo lavoretti per il comune, dipingevo scuole, muri.  Poi ho lavorato in una fabbrica di marmo a Brecciarolo per 7 mesi. Dopo è finito il tirocinio e il capo aveva un problema economico e non poteva più pagarmi quindi mi ha mandato qua.

Cosa hai fatto all’Ama Aquilone?

Per un anno ho fatto il servizio civile. Poi il presidente della comunità mi ha fatto fare un tirocinio. Infine lo scorso maggio il presidente mi ha offerto un contratto a tempo indeterminato. 

Che lavoro fai nella cooperativa sociale Ama Aquilone?

Io sono un contadino. Mi occupo dell’agricoltura: potare, zappare, raccogliere (sorride ndr). Sono molto contento qui, ma mi manca mia madre. Con lei però parlo spesso al telefono, i miei fratelli, invece, li sento poco. Sono al fronte, ho paura che siano morti. Se non riuscirò a sentirli ancora per un po’ di tempo prendo tutto e ritorno in Mali a cercarli.

Ti piace fare il contadino o vuoi cambiare lavoro?

Mi piace fare il contadino, sono qui da tre anni, ho imparato tante cose. Ora so potare, piantare e zappare. Nel mio Paese non sapevo farle perché si riesce a fare il raccolto solo nei tre mesi di piogge. I contadini in Mali sono molto poveri e nei mesi in cui non piove hanno difficoltà anche a trovare da mangiare. Se nel mio paese dici che fai il contadino ti rispondono “quando trovi tu moglie? Chi ti dà in sposa sua figlia?”. Contadino nel mio paese significa sempre essere povero.

Perché nel tuo paese c’è così tanta povertà secondo te?

I francesi hanno portato la povertà nel mio paese. Loro rubano oro, petrolio, uranio e diamanti. Loro usano i maliani, ci lasciano solo il 20% e il restante se lo prendono loro. A me non stanno simpatici i francesi. Io parlo francese perché l’ho studiato a scuola ma non mi stanno simpatici comunque.

Ora hai tutti i documenti in regola?

Sì, ora ho tutto, mi manca solo la cittadinanza e una ragazza (ride ndr). Solo questo sennò ho tutto. Mi piace l’Italia, le persone mi hanno dato tanto. I ragazzi qui sono tutti miei amici, sono molto bravi perché mi fanno sempre ridere. Siamo qui dentro come dei fratelli.

Ti manca il Mali?

Sì, io voglio tornare e comprare un pezzo di terreno per fare una casa per mia madre, perché mio padre che non ci sta più insieme e vuole cacciarla di casa. Io sono la sua unica speranza. Voglio farle una casa anche piccola, sto mettendo i soli da parte per questo. Se io sono lì posso fare tante cose, da qui è un po’ difficile aiutarla anche se le invio sempre soldi che per lei rappresentano una salvezza. 

Ti reputi fortunato? 

Sì molto. Tanti miei amici hanno mollato perché non hanno avuto la pazienza di aspettare, perché la vita è dura e devi avere la pazienza. Non puoi fare tutto in poco tempo, devi fare pochi passi al giorno. La mia pazienza ha dato i frutti e ora mi sento realizzato e fortunato. Qui in comunità non ho amici, ho fratelli e loro mi trattano come un membro della famiglia. Mi sento fortunato perché qui in Italia ho avuto quelle piccole cose che fanno la felicità.

A cura di Riccardo Cicchi

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