A Milano il cartello di Genova ha portato il 20 e il 21 novembre, sul tavolo della conferenza Nazionale “Cambiamo verso sulle droghe. Adesso!” un dibattito acceso i cui temi principali sono stati la necessità di una nuova legge che depenalizzi completamente il possesso e il consumo di tutte le sostanze, il rapporto tra riforma del Dpr 309/90 e legalizzazione della cannabis, i nuovi modelli di consumo e l’evidente necessità, da parte degli addetti ai lavori di ripensare strategie, metodologie e strumenti. E poi UNGASS 2016, perché dal 19 al 21 aprile 2016 le Nazioni Unite terranno una sessione speciale sulle droghe dell’Assemblea Generale Onu e l’Italia non può arrivare impreparata a tale appuntamento. Proprio per questo i promotori dell’evento hanno chiesto al Governo di realizzare entro l’inizio del 2016 la Conferenza Nazionale sulle droghe.
“Cambiamo verso sulle droghe. Adesso!». È con questo slogan che il 20 e 21 novembre, a Milano presso la Camera del Lavoro, si è tenuta la conferenza organizzata dal Cartello di Genova. Tante sigle ed esperienze diverse che insieme in questi anni hanno mantenuto vivo un dibattito critico su questi temi e che si sono riunite anche stavolta per un obiettivo comune: riaprire il dibattito sulle droghe nel nostro paese dopo anni di repressione cieca promossa ed avallata da una legge anticostituzionale, quale la Fini Giovanardi. All’interno delle due giornate inoltre sono state avanzate proposte rispetto alla piena depenalizzazione del consumo, al rafforzamento e al ripensamento dell’azione dei servizi pubblici e del privato sociale così da tornare ad avere la possibilità, finalmente, di dar luogo a sperimentazioni.
“La legge Fini Giovanardi aveva un livello di tale brutalità raramente raggiunta in tutta Europa. La maggior parte delle Associazioni qui presenti non sono state coinvolte negli ultimi anni nella riflessione scientifica, ma hanno dovuto giocare in difesa. C’è una battaglia culturale oltre che organizzativa e legislativa ed oggi viviamo un’assoluta crisi negli approcci attuali sui fenomeni della droga. In primo luogo non abbiamo un osservatorio che in questi anni ci abbia restituito dati concreti e continui dei processi, delle domande e dei bisogni, e sui ragionamenti di cosa questi consumi ci stanno chiedendo. Non abbiamo sistema di risposte. Tutto ciò deve assolutamente cambiare. Ci sono sempre nuove domande a cui dobbiamo cominciare a dare risposte concrete. Si parla di cronicità, di residenzialità leggera, di nuovi modelli di percorsi e di “complessizzazioni”. Così ha aperto la sessione di venerdì 20 Riccardo De Facci –Vicepresidente del CNCA.
“Una conferenza cercata con tenacia. Cercata per il vuoto e gli atti mancati della politica dopo la fine della Fini – Giovanardi e i suoi pesanti lasciti di ingiustizia. La legge 309 del 1990 si è rivelata inadeguata proprio perché è mutato il consumo, la dipendenza, le vie di assunzione, che richiedono molti altri interventi sul pianeta. Lo scenario internazionale è mutato”. Ha aggiunto Leopoldo Grosso Vicepresidente del Gruppo Abele.
Dopo che la Corte Costituzionale, nel febbraio 2014, ha abrogato gli aspetti deteriori della Fini-Giovanardi, sulla problematica dei consumi, degli abusi e delle dipendenze da sostanze proattive (legali e illegali) si è di nuovo chiuso il sipario. Il governo è assente mentre si richiedono rinnovate attenzioni da parte dei servizi, nuovi progetti, strumenti di intervento, nuove politiche in materia. La legge 309 del 1990, a cui si è di fatto tornati a fare riferimento in Italia a seguito del verdetto della Corte Costituzionale, si rivela inevitabilmente superata e inadeguata oggi. A livello internazionale il dibattito è vivo: il fallimento appurato della “guerra alla droga” ha prodotto cambiamenti e sperimentazioni in atto nelle Americhe e in parte anche in Europa, dalla depenalizzazione fino alla legalizzazione della cannabis. Sotto questo profilo, dal 19 al 21 aprile 2016 le Nazioni Unite terranno una sessione speciale sulle droghe dell’Assemblea Generale Onu che originariamente si sarebbe dovuta tenere nel 2019, ma i presidenti di Guatemala, Messico e Colombia hanno chiesto un anticipo, data la gravità dei problemi indotti dalla guerra internazionale alla droga. Proprio ad aprile 2016 l’appuntamento dell’Onu a New York richiede anche al nostro Paese di essere preparati, soprattutto un rispetto alla lunga gestione Giovanardi. “Non possiamo arrivare a quell’appuntamento continuando nella politica dello struzzo” – Ha affermato De Facci.
“Il cambio di passo può avvenire se spostiamo l’asse sulla cura e l’accoglienza, sul l’inclusione e i diritti umani. È necessario rimettere al centro delle politiche la persona, per poi costruirle intorno un recinto di considerazione”. All’interno della Conferenza Nazionale l’intervento di Patrizia De Rose Responsabile Dipartimento Antidroga. – “Il titolo di questo convegno è sia stimolante che molto impegnativo perché ci pone di fronte a due questioni: la prima dimensionale cambiamo verso e la seconda temporale cambiamo adesso. I temi affrontati ai quali bisogna assolutamente rispondere sono tanto importanti quanto impellenti, perché stiamo andando verso UNGASS 2016 che sarà un impegno dal quale quando torneremo, dovremo assolutamente portare le novità per il cambiamento. Bisogna spostare l’asse quantomeno su quello che è il diritto alla salute, alla cura giusta ed anche accogliente, slegandoci dal concetto di sanitarizzazione della persona. Un’altra grande tematica è quella dei diritti umani: il cambiamento si può avere solamente spostando l’attenzione della problematica droga sulla salute (prevenzione, cura accoglienza, inclusione), rimettendo la persona al centro delle politiche e considerando l’essere umano per quello che davvero è. Questo può essere il cambiamento. L’ideologia, la stigmatizzazione e i pregiudizi hanno bloccano il paese non solo per quello che riguarda il mondo della droga – Ha concluso così l’intervento la De Rose.
Il cartello di Genova che ha promosso la conferenza Nazionale è una rete composta da Antigone, Cgil, Cnca, Comunità di San Benedetto al Porto, Coordinamento dei garanti dei diritti dei detenuti, Coordinamento operatori bassa soglia Piemonte, Fondazione Giovanni Michelucci, Forum Droghe, Gruppo Abele, Isola di Arran, Itaca, Itardd, La Società della ragione, Legacoopsociali, Lila e Magistratura democratica.