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Anisetta Meletti, nasce la versione “sociale” del liquore marchigiano

Era il 1870 quando Silvio Meletti ideò l’Anisetta: un liquore a base di
anice verde ottenuto attraverso un alambicco a lentissima evaporazione
che consentiva di isolare un distillato estremamente aromatico. Un
ulteriore pregio derivava dalle varietà locali della pianta che
crescendo sui terreni argillosi del piceno contenevano una maggiore
quantità di principio attivo. A distanza di più di 140 anni l’Anisetta
Meletti è ancora uno dei liquori più apprezzati delle Marche. Ed ora ne è
nata anche una versione “sociale”. A giorni saranno, infatti,
disponibili le prime ottocento bottiglie ottenute con l’anice biologico
coltivato dalla cooperativa Ama-Aquilone. Un doppio valore aggiunto. La
coop, infatti, si occupa di dipendenze patologiche e accoglienza presso
comunità di persone con problemi di abuso di sostanze e questo progetto
mira anche al loro reinserimento lavorativo. “Il progetto Life (Lavoro,
integrazione, formazione, economia), avviato grazie al sostegno della
Fondazione Prosolidar e della stessa ditta Meletti – ci spiega la
responsabile del settore agricoltura della coop Valentina Sguigna, – è
partito la primavera scorsa e durerà tre anni. Abbiamo raccolto l’anice
ad agosto 2012 ed ora, dopo una lenta maturazione, il liquore è pronto
per essere messo in vendita”. Nella vasta produzione Meletti le
bottiglie saranno distinte da un’etichetta particolare con i nomi dei
promotori del progetto e una breve spiegazione delle qualità “etiche”
del prodotto. In primis la possibilità di inserire in una nicchia di
mercato molto promettente persone che si stanno liberando da problemi di
dipendenza da alcol, gioco o droghe. Nel primo anno di attività sono
state coinvolte 15 persone ed ora con il nuovo raccolto la coop spera di
inserirne altre dieci. Il secondo merito invece è di carattere
ambientale. L’anisetta verde, nell’ecotipo pregiato detto “di
Castignano”, dal nome di un paese nella provincia di Ascoli Piceno, è
molto rara. I promotori del progetto hanno recuperato i semi antichi ed
ampliato la sua area di diffusione. “Riscoprire la coltivazione
dell’anice è stata un‘ottima intuizione anche sotto l’aspetto
commerciale – continua la Sguigna. – La ditta Meletti infatti si
rifornisce soprattutto all’estero. La coltivazione di un’anice locale
pregiata può quindi essere una scelta lungimirante. Le persone coinvolte
hanno, quindi, acquisito capacità che potranno essere molto utili per
una prospettiva lavorativa, nella coop o anche autonomamente come
coltivatori. Hanno acquisito la conoscenza di tutto il processo
produttivo: dalla semina, alla cura della pianta, alla raccolta”. Per
questo, sebbene il progetto Life si chiuderà nel 2014, “sicuramente la
coltivazione dell’anice nella nostra coop non si fermerà”. L’anice,
infatti non è usata solo per fare liquori, ma anche per la confezione di
dolci, nella panificazione, nell’erboristeria, come spezia. Sempre
nell’ambito del progetto Life, Amaterra ha avviato anche un’altra
interessante iniziativa di agricoltura sociale che riguarda la
coltivazione di erbe officinali. La cooperativa ha organizzato un corso
di fitoterapia in collaborazione con la dottoressa Manuela Tamburrini
della farmacia Tamburrini di Castel di Lama. Un percorso di formazione
professionale che ha portato alla coltivazione biologica delle più
comuni specie erbacee utilizzate in fitoterapia. Il progetto prevede
anche l’allestimento di una sala di essiccazione e di un locale di
conservazione, somministrazione e vendita delle droghe vegetali sotto
forma di tisane. La Cooperativa Ama-Aquilone, che ha sede a Castel di
Lama nella provincia di Ascoli Piceno, ha a disposizione circa 22
ettari di terreno di cui 17 vengono coltivati. Tutti sono certificati
biologici. E’ presente anche una stalla di bovini e a breve verrà
costruita una porcilaia in grado di ospitare 20 maiali. La coop è da
sempre concentrata soprattutto sulla coltivazione di cereali, erba
medica e favino per l’alimentazione animale. Di recente sono invece
state incrementate attività di orticoltura. “Inizialmente queste
attività erano sfruttate soprattutto per la cosidetta ‘ortoterapia’ e i
raccolti servivano per soddisfare il fabbisogno giornaliero dei 6 centri
di accoglienza della cooperativa – afferma Valentina Sguigna. – In
seguito le produzioni sono aumentate e ci si è perfezionati sempre di
più. Contemporaneamente è nata anche una cooperativa di tipo B
‘Officina1981’ che ha deciso, tra le altre attività che segue (lavori
edili), di prendersi in carico la commercializzazione dei prodotti
biologici a marchio Amaterra, oltre che della gestione di mille mq di
serre adibite alla produzione di fiori, piante ornamentali e piantine da
orto”. Da poco è nato il sito www.amaterra.coop nel quale è possibile
vedere gli ortaggi di stagione pronti per la vendita. Il servizio
prevede anche la consegna a domicilio, attivo solo nella provincia di
Ascoli Piceno oltre che la vendita presso la sede della cooperativa.
La coltivazione della cooperativa Ama-Aquilone è biologica certificata
dall’organismo di controllo Ccpb di Bologna. La copp è socia di Aiab
Marche (Associazione italiana agricoltura biologica) e aderisce al Forum
nazionale agricoltura sociale. Recentemente è nato (forse – rinunione
del 28 marzo) anche la sezione regionale del forum. Le referenti per le
Marche sono la stessa Valentina Sguigna e Gioia Castronaro di AIAB
Marche.