Presentato oggi, presso la Bottega del Terzo Settore, il Bilancio sociale 2024 della Cooperativa sociale Ama Aquilone, documento che restituisce un’analisi approfondita dei dati raccolti tra il 2015 e il 2024 all’interno delle proprie strutture residenziali e semiresidenziali nel territorio del Piceno e del Fermano, luoghi di accoglienza per persone che vivono fragilità profonde: dipendenze patologiche, comorbidità psichiatriche, madri tossicodipendenti con figli.
Un decennio di numeri e storie che raccontano un cambiamento. Le “Case” di Ama Aquilone si confermano presìdi di cura e reintegrazione, ma anche osservatori privilegiati delle trasformazioni sociali e sanitarie che investono le nuove fragilità. «Abbiamo voluto leggere in profondità i dati degli ultimi dieci anni non per contare gli ospiti, ma per capire meglio chi sono oggi le persone che varcano le nostre porte – afferma la Presidente Mariapaola Modestini – Le trasformazioni sociali, le nuove dipendenze, la crescente complessità dei bisogni ci chiedono di rimetterci continuamente in discussione, aggiornare i nostri strumenti e, soprattutto, rinnovare ogni giorno il nostro sguardo sulla possibilità di riscatto».
I principali trend del decennio, esposti da Fabio Mariani, responsabile area progetti, e da Riccardo Cicchi, responsabile area marketing e comunicazione, entrambi redattori del Bilancio sociale:
Dipendenze: meno eroina, più cocaina e polidipendenza
Uno dei dati più significativi riguarda la trasformazione nelle sostanze d’abuso:
Questa complessità crescente impone un’evoluzione nei modelli terapeutici, che oggi devono affrontare quadri clinici multidimensionali e risposte più flessibili.
Salute mentale e medicalizzazione: una realtà consolidata
Esiti terapeutici: più stabilità, meno drop-out
Nel 2024, per la prima volta, il numero di ospiti che conclude positivamente il programma (51%) supera quello di chi lo abbandona (drop-out). Una svolta significativa, a testimonianza della maggiore efficacia dei percorsi personalizzati e del lavoro di équipe multidisciplinari.
L’analisi degli esiti rivela alcune correlazioni rilevanti:
«La dipendenza patologica è un problema “sotto soglia” – afferma Fabiana Faiella, medico e psichiatra del SerD Ascoli Piceno, intervenuta alla presentazione – Ma il dialogo tra pubblico e privato ha fatto sì che si possano elaborare strategie di trattamento efficaci».