La dipendenza da sostanze non riguarda soltanto droghe illegali e alcol. Negli Stati Uniti d’America, negli ultimi anni, si è registrato un aumento della pratica chiamata doctor shopping, che consiste nel farsi visitare da più medici con l’intento di procurarsi ricette multiple per antidolorifici e altri farmaci (solitamente oppiacei). Questo comportamento sarebbe spesso l’anticamera di un abuso di sostanze illecite.
L’Università dell’Indiana sta studiando il fenomeno per capire la sua reale portata e per trovare misure adatte a contrastarlo.
Di seguito la traduzione di un articolo di Kendall Downing, pubblicato da Fox:
I ricercatori della Indiana University studiano il “doctor shopping” nell’ambito delle indagini sulla dipendenza
Una squadra di ricercatori dell’Indiana University userà un fondo di 1.4 milioni di dollari per studiare il fenomeno del doctor shopping con la speranza di capire quanto sia rilevante il problema e cosa possa essere fatto per fermarlo.
I ricercatori sostengono che il doctor shopping sia un primo segno di dipendenza da farmaci, che può portare all’abuso di sostanze “di strada”, come l’eroina. Il gruppo più interessato dal fenomeno è quello composto da donne bianche di mezza età appartenenti al ceto medio.
Brea Perry, professoressa di Sociologia per l’Indiana University spiega: “Lo scopo del nostro studio è di trovare misure più accurate per rilevare il comportamento del doctor shopping”
Gli americani stanno diventando sempre più dipendenti da droghe, in particolare da antidolorifici. Le persone con questo problema possono procurarsi i farmaci visitando chiedendo la ricetta a più di un medico.
Il doctor shopping si verifica quando qualcuno si presenta da medici diversi per lo stesso problema, esagera o inventa sintomi, o visitando medici che partecipano al pill mill (sorta di “mercato delle ricette” per cui i medici prescrivono farmaci senza motivazioni mediche).
“Sappiamo che alcune persone si fanno davvero del male, si rompono le ossa da soli per ottenere accesso ai farmaci” riferisce la Dott.ssa Perry.
I ricercatori dell’Indiana University useranno dati anonimi nazionali per determinare se ci sia uno schema identificabile nel doctor shopping e quanto sono disposte a viaggiare le persone per raggiungere i vari medici.
Già ora i ricercatori credono che i doctor shopper si passino informazioni e si confrontino con altri utenti, prendendo perciò di mira gli stessi medici.
“È contro la legge, ma non è stigmatizzato come comprare la droga da uno spacciatore di strada” continua la Perry.
Lo studio, che avrà una durata di 4 anni, potrà cambiare il modo in cui la legge e la comunità medica inaspriranno le pene per la prescrizione impropria di ricette.
L’articolo originale al link.