Servizio Civile Universale

Cos'è?

Il servizio civile nasce nel 1972, Sotto la spinta delle azioni di protesta condotte dalle organizzazioni non violente, come diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare.
Nel 2001, viene istituito, invece, il Servizio Civile Nazionale su base volontaria, aperto anche alle donne, che intendono effettuare un percorso di formazione sociale, civica, culturale e professionale attraverso l’esperienza umana di solidarietà, attività di cooperazione nazionale ed internazionale, di salvaguardia e tutela del patrimonio nazionale.
Nel 2017 il Servizio civile, da nazionale, diventa universale: tra gli obiettivi di questa riforma il coinvolgimento di giovani con minori opportunità, la possibilità di effettuare il servizio, per un periodo di tre mesi, in uno dei Paesi dell’Unione Europea, nonché una durata modulare in base alle esigenze di vita.

Perché diventare un volontario del Servizio Civile Universale?

È un’occasione di conoscenza, di confronto, di crescita.
È un’esperienza utile per avvicinarsi al mondo del lavoro.
È un primo passo per non dipendere economicamente dalla propria famiglia.
È dire “io ci sono per la mia comunità”.
È un gesto di pace.

Il Servizio Civile Universale offre:

  • assegno mensile di 444,30 euro (per i progetti in Italia);
  • un progetto che dura dagli 8 ai 12 mesi;
  • almeno 80 ore di formazione;
  • crediti formativi;
  • attestato di partecipazione;
  • riconoscimento delle competenze acquisite;
  • valutazione dell’esperienza nei concorsi pubblici.

Il tuo Servizio Civile Universale con la Cooperativa Ama Aquilone

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SACKO

Sako

Sacko, 29 anni – Operatore agricolo

Grazie al Servizio Civile Universale ho avuto la possibilità di scoprire e imparare un mestiere che mi piace moltissimo. Accompagnato da Michele, ho scoperto la Bio Fattoria Sociale Ama Terra e, passo dopo passo, ho imparato a piantare, potare e legare la vigna. Oggi, grazie all’esperienza maturata durante quell’anno formativo, lavoro a tempo pieno per la Cooperativa Officina 1981, e gestisco sempre insieme a Michele, tutte le lavorazioni legate ai vigneti.

C’è però qualcosa di ancora più importante che è legato al mio anno di servizio civile.
Vivere in comunità insieme agli altri, tutti i giorni, mi ha permesso di sentirmi, dopo tanto tempo, finalmente a Casa. Ama Aquilone ha per me il sapore della famiglia.

VERONICA

Veronica

Veronica, 25 anni - Studentessa di Psicologia Clinica e della Salute

Ho scelto il Servizio Civile perché da sempre sento il desiderio di mettermi a disposizione dell’altro, e far parte di Ama Aquilone per dodici mesi mi ha dato l’occasione di toccare con mano la fragilità e il vissuto di molte persone. Scegliere ama significa impegnarsi 365 giorni, emozionarsi per la prima verifica di Mosè, commuoversi per l’abbandono di un ragazzo e sentire la riuscita di un loro percorso come vittoria condivisa.

FEDERICO

Federico

Federico, 27 anni - Laureato in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione

Scegliere Ama Aquilone per il servizio civile significa scegliere di sentirsi utili, significa assumersi delle responsabilità serie, significa scegliere l’Altro. Significa anche avere la possibilità di mettersi realmente in gioco. Come? Grazie alla prossimità con le vite dei ragazzi e delle ragazze delle nostre comunità, che sono per me, oggi, una famiglia.

Una famiglia numerosa che ha cambiato radicalmente il mio modo di rapportarmi con gli altri e mi ha permesso, fra le altre cose, di capire cosa voglio fare da grande.

VERONICA

Veronica

Veronica, 29 anni – Laureata in Psicologia

Ho scelto di svolgere il Servizio Civile Universale, in Cooperativa, perché volevo fare un'esperienza formativa che fosse inerente ai miei studi. È stata un'esperienza intensa, totalizzante. Penso che una caratteristica principale della vita comunitaria e del lavoro in comunità sia che non puoi farne parte a metà, non ci sono mezze misure.

O ci entri del tutto e profondamente o non ci entri. Io ho scelto di entrare a pieno, completamente ed è una scelta che rifarei altre mille volte ancora!

Sono tante le soddisfazioni quanto le delusioni e i ragazzi diventano piccoli pezzetti di cuore. Al termine del loro percorso comunitario devi lasciarli andare, e accetti che tutti questi frammenti vadano in giro per il mondo, con la speranza che tutto vada bene e che un giorno, in un modo che non conosciamo, tornino a noi, felici e sereni.

Veronica
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